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La Scuola Facilitatori nasce in Toscana nel 2007, con l’obiettivo di promuovere la “facilitazione esperta” e la figura innovativa del “facilitatore” nei contesti sociali, nei casi di rotture e divisioni nei gruppi di lavoro, negli enti di sviluppo e apprendimento. La mission della Scuola è sviluppare pratiche collaborative dentro le organizzazioni, diffondere per adulti e cittadini le competenze sociali, costruire unioni per l’ottimizzazione del capitale sociale, economico e ambientale, portare nelle scuole i metodi didattici attivi. La Scuola Facilitatori è diretta dal dr. Pino De Sario, psicologo dei gruppi, specialista in facilitazione e autore.
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NEWS n°14
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05.11.2019
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Tre cervelli, workshop promozionale
Tre cervelli dei gruppi, a Firenze, 18-19 gennaio 2020, due giornate, € 90 + Iva. Promozionale, perché: a) è argomento clou della proposta formativa della Scuola; b) tutti dovrebbero conoscere che, come umani, non siamo solo razionali, bensì anche dominati da bisogni materiali ed emotivi; c) è il primo appuntamento nazionale in cartellone su questo argomento. Confidiamo in una schiera numerosa di iscritti. Scadenza 10 gennaio 2020. In ogni gruppo di lavoro, anche in ogni famiglia, il campo di complessità è dato anche dalle funzioni che per natura ereditiamo dai nostri antenati: per esempio, certa voracità per cose materiali, oppure il senso divisivo di molta emotività, l’occhio per occhio di quando siamo criticati, o infine dare colpe agli altri per nostri errori fatti. Nei gruppi di lavoro e di vita, pulsano quindi tre cervelli, che è bene conoscere, e mettere in conto, quanto prima! Scarica Programma
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Nuovi docenti nella Scuola
La Scuola ha nuovi docenti! Il 3° livello in corso in queste settimane a Bologna, vede l’ingresso di due nuovi docenti, che si affiancano a Pino De Sario. Benvenuti a loro! Rodolfo Lewanski, “La facilitazione nella partecipazione sociale e politica”, docente Università di Bologna, Dip. Scienza Politica, dove insegna Democrazia Partecipativa e Analisi delle Politiche Pubbliche. Leonardo Frontani, “La facilitazione nelle imprese”, economista, certified professional facilitator, venti anni di consulenza, coaching e formazione con diverse metodologie di facilitazione.
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? 100 Domande sulla Facilitazione (risponde Pino De Sario)
Rosaria, insegnante: Sono una docente che ha partecipato al suo corso sulla “Gestione della negatività in classe”. La ringrazio moltissimo per quanto ho avuto modo di apprendere, riconosco l’utilità delle tecniche e della cassetta degli attrezzi. La negatività in classe è molto elevata e le risse sono all’ordine del giorno, per garantire l’incolumità dei ragazzi, facciamo da scudo. Io non so se me la sento ancora di crederci nel mio operato, avevo avuto bei risultati, ma alla luce di quanto succede, ho più paura, paura che accada qualcosa a loro, che io non riesca a contenere, paura anche per me… Come fare a ripartire con piglio costruttivo con questa classe? Gent.ma Rosaria, avverto che ha un fiume dentro, un fiume in piena! È certo che vi servirebbe aiuto e formazione. La ripresa della motivazione, la sua, non può essere così meccanica, non esiga troppo da lei, mi raccomando. Nel senso, che il ripristino è bene che sia efficace, in cui lei ritrovi le soglie della buona disposizione alla convivenza coi ragazzi, dall’altra non si può accelerare o esagerare la riparazione emotiva, che le fa elaborare l’accaduto e la rimette sulla soglia buona di fiducia. Francesca, formatrice: Quando un discente chiede o commenta in maniera ironica durante una riunione o un’attività formativa “ma a cosa ci serve questa cosa?”, il facilitatore in questo caso prova a dare la sua motivazione del perché l’ha proposta, oppure gira la domanda al resto del gruppo, oppure, altra cosa, indaga direttamente con la persona chiedendole: “cosa vuoi dire con questo?” Gent.ma Francesca, conviene curare la persona, non allargare sul gruppo subito (vedi metodo della Tripletta). Si può fare domande semplici, del tipo: “A cosa serve chiedi, sì… che pensiero ti passa in questo momento? Ti va di dire?” Guarda che questa domanda del discente è buonissima, non è strana, gli adulti hanno bisogno di collocare le nuove informazioni, hanno infatti già “strade asfaltate” e fanno fatica a piantare nuovi lampioni o cartelli segnaletici. Per cui, possiamo lavorare sull’umiltà del facilitatore, che raccoglie la domanda e prova a comprendere. In un secondo tempo può girare l’indagine anche sul gruppo. Le 100 Domande vanno indirizzate all’indirizzo e-mail: segreteria@scuolafacilitatori.it.
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Riflessioni di un facilitatore nato/2
Sono al termine di una giornata formativa con coordinatori di una grossa cooperativa sociale, un manipolo di dodici persone, dai sentimenti vivi e dalla pesantezza accumulata in tanti anni di tribolazioni nei servizi alla disabilità. È febbraio, scrivo su un mio post-it in treno, tornando a casa: “Un facilitatore non giudica le persone o i capi, bensì, prova a interconnettere e aumentare le loro risorse”. Cosa intendo dire? Per “non giudica” ci vedo il senso letterale, di allentamento dei giudizi, ma anche di contenimento delle certezze sull’origine di un comportamento, che sarà e resterà per lo più nascosto alla mia conoscenza. Come facilitatore quindi, posso dedicarmi allo sblocco delle negatività e del malessere, quasi sempre aree molto diffuse (non solo nel sociale) e a far germogliare nuovi stimoli, intuizioni, volontà costruttive di insieme. (PDS).
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Spinta che attiva, presentazione con Piero Ferrucci, psicosintesi
Firenze, 29 novembre, h. 18, Biblioteca delle Oblate Nuova presentazione del libro “La spinta che attiva”, conversazione di Pino De Sario con Piero Ferrucci e il pubblico. Piero Ferrucci è uno degli psicoterapeuti più importanti del panorama italiano, allievo diretto di Roberto Assagioli, padre della psicosintesi. Ferrucci è autore di libri conosciuti in tutto il mondo (L’esperienza delle vette, Crescere, L’arte della gentilezza, La nuova volontà). La spinta che attiva è un libro sui metodi attivi, che ha l’obiettivo di far crescere le persone, nei contesti di lavoro, a scuola e nelle relazioni. Far crescere è attivare. È mettere alla prova, è sollecitare, è spronare, è accendere. Ma come si fa?
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Corso di 1° liv. a gennaio parte!
La nuova edizione, la 16a, del nostro corso base, al momento l’unica edizione nel cartellone 2020 è sicuro che parte! C’è già una buona lista di iscritti. Si raccolgono altre iscrizioni, scadenza 20 dicembre 2019, € 590. Il corso è aperto a tutti e si conferma come una formazione indispensabile per le professioni (avvocati, ingegneri, consulenti), i ruoli nelle aziende (capi, Hr, dirigenti, coach, formatori), gli operatori del sociale. Monica, allieva (ora al 3° livello, giugno 2016) scrive: “Anch’io penso con favore al ciclo formativo (1° livello) che si è appena concluso, all’impegno che ha richiesto a noi tutti e all’impronta di condivisione e collaborazione che il nostro comune percorso ha generato. Ne esco arricchita, ben oltre le aspettative che, dall’aver frequentato il corso introduttivo, avevo nutrito. Mi pare di aver compiuto non una personale esperienza formativa, ma un’autentica esperienza di vita collettiva”. Scarica Programma
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Gemellaggio Scholé Futuro-Scuola
Primo Gemellaggio 2019, avvenuto dopo un nostro intervento formativo in estate in Piemonte, presso un gruppo di educatori ambientali. Educazione ambientale e Facilitazione possono ora viaggiare più collegate! Un grazie all’opera che svolgono gli amici di Scholé Futuro.
L’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro onlus è un’associazione attiva a livello locale, nazionale e internazionale, che si occupa di educazione ambientale e di sostenibilità. È nata nel 1982 e si è sviluppata negli anni su alcune grandi direttrici: 1) Educazione ambientale: aggiornamento professionale e divulgazione scientifica in materia di sostenibilità, con le riviste Eco, Il Pianeta azzurro, Culture della sostenibilità; collane di libri; siti web (ilpianetazzurro.it, casadellambiente.it, weecnetwork.it, culturedellasostenibilita.it). 2) Promozione e sviluppo della Rete di educatori ambientali WEEC Italia; incontri nazionali, regionali, eventi formativi (Summer school annuale). 3) Networking e cura della rete mondiale WEEC, che organizza congressi biennali, e ne ospita il Segretariato permanente internazionale (weecnetwork.org). 4) Attività di ricerca, consulenza e progettazione, laboratori, convegni, seminari in collaborazione con amministrazioni e associazioni. www.rivistaeco.it
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Gemellaggio Cittadinanzattiva-Scuola
Un secondo Gemellaggio, un’ottima conferma, con Cittadinanzattiva, organizzazione nazionale, che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni. A gennaio come Scuola abbiamo condotto una serie di facilitazioni all’interno del suo forum “Consultazione sulla partecipazione civica in Sanità”. E altre collaborazioni stanno seguendo.
Organizzazione nata nel 1978 per promuovere l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza. 1) La parola d’ordine è “perché non accada ad altri”: denunciare carenze, soprusi, inadempienze e agire per prevenirli. 2) L’obiettivo chiave è rafforzare il potere di intervento dei cittadini nelle politiche pubbliche, attraverso la valorizzazione delle loro competenze. 3) Gli argomenti salienti sono: salute, consumatori, giustizia, cittadinanza europea e qualità dei servizi. www.cittadinanzattiva.it
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Recensioni. In poche parole
■ Oltre il nudge, Riccardo Viale, Il Mulino, 2018, pp. 263, euro 26. Che l’umanità sia composta da individui mai pienamente razionali è cosa assai nota. È già più raro accettare che la nostra mente sia preda di errori sistematici. Viale, docente alla Bicocca di Milano, illustra perfettamente come noi tutti presentiamo debolezze nella volontà, nella memoria, nell’attenzione e siamo pigri. Ecco il nudge, traduzione con spinta gentile, i metodi per compensare le tante irrazionalità e spingere le persone a decidere in maniera più efficace, un mero ausilio utile per affrontare le scelte.
■ Diventare consapevoli, Daniel Siegel, Cortina, 2019, pp. 377, euro 28. Gli studi sulla mente relazionale, il mindsihgt e la neurobiologia interpersonale sono frutto degli studi di Siegel, nostro autore di riferimento, psichiatra all’Università di California. Questo volume ne è il prosieguo, un po’ saggio e un po’ manuale pratico, per cercare di sviluppare gentilezza, consapevolezza, potere della presenza, per passare dalle teorie alla pratica. I libri di Siegel, oltre ad ispirare, forniscono esempi e uscite concrete, che sono quelle che ci servono.
■ Psicologia per le risorse umane, a cura, Guido Alessandri, Laura Borgogni, Angeli, pp. 206, euro 28. Gli autori, docenti di psicologia del lavoro alla Sapienza di Roma, offrono una panoramica indispensabile per chi si accosta per la prima volta alla psicologia del lavoro e delle organizzazioni. I più recenti sviluppi della ricerca su: variabili comportamentali; caratteristiche dei contesti di lavoro; funzionamento dei gruppi; teorie sulla leadership, stress e burnout nelle aziende dove la pressione sociale è diventata molto forte.
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